In Alta Val Baganza, tra gli abitati di Cassio, Chiastre e Casaselvatica, è possibile ammirare i Salti del Diavolo, un suggestivo affioramento roccioso che sorprende chi percorre le strade e i sentieri della zona. Queste poderose guglie, torri e picchi rocciosi emergono bruscamente per decine di metri rispetto al terreno circostante, dominando il bosco e risultando visibili anche da lontano. Disposte lungo una dorsale che attraversa la valle per 5 km, queste formazioni attraversano il torrente Baganza. Per la gente del luogo, i Salti del Diavolo rappresentano una testimonianza concreta di una leggenda medievale. Tuttavia, i turisti che sentono parlare di questi affioramenti si chiedono spesso: “Perché si chiamano così?”
All’origine del pittoresco nome della formazione rocciosa vi è una leggenda che narra di un monaco eremita il quale, ritiratosi in preghiera a Cassio presso la Chiastra di San Benedetto all’interno di una piccola grotta ancora visibile, diviene oggetto di tentazioni da parte del diavolo.
Quest’ultimo, con il suo caratteristico astuzia e malevolenza, cerca di indurre il monaco a cedere alle sue lusinghe. Promette al monaco cibo prelibato, tesori inimmaginabili e persino la compagnia di una giovane e bella fanciulla, cercando in ogni modo di distogliere l’eremita dalla sua vita di preghiera e penitenza.
Il monaco, però, dotato di una fede incrollabile e di una determinazione ferrea, non solo resiste a tutte queste tentazioni, ma riesce a scacciare il maligno con la forza delle sue preghiere e la purezza del suo spirito.
Nella fuga precipitosa, il diavolo, furente e sconfitto, lascia impresse sul terreno le proprie orme, come segno tangibile della battaglia avvenuta. Queste orme, col passare del tempo, si trasformano in una particolare composizione sedimentaria che ancora oggi è ben visibile e ammirata da molti. La formazione rocciosa diventa così non solo un fenomeno geologico di interesse, ma anche un simbolo della vittoria del bene sul male, della fede sulla tentazione.
Ogni volta che i visitatori osservano quelle rocce, ricordano la leggenda del monaco eremita e del diavolo, e sono ispirati dalla forza e dalla perseveranza del monaco che, con la sua resistenza, ha lasciato un segno indelebile non solo sulla terra, ma anche nei cuori di coloro che ascoltano la sua storia.
Dal punto di vista geologico, i “Salti del Diavolo” sono una formazione rocciosa sedimentaria risalente al Cretaceo che attraversa ortogonalmente la Val Baganza, collegando Cassio a Chiastre di Ravarano. Questo imponente affioramento rappresenta la parte più spettacolare di una dorsale che si estende dal Monferrato fino all’Appennino modenese, attraversando il torrente Baganza.
Fin dagli anni Ottanta, questa maestosa formazione ha attirato l’attenzione degli scalatori locali (n.d.r. ci ho arrampicato anch’io). Esplorando le sue pareti, hanno identificato le “Chiastre di San Benedetto” come la falesia più adatta per la tracciatura e chiodatura di itinerari destinati all’arrampicata sportiva, diventando così un punto di riferimento per gli appassionati di questo sport.
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