Castello di Casola

Dopo aver deviato dalla SS62 “Della Cisa”, il borgo del Castello di Casola compare all’improvviso alla nostra vista stagliandosi dalla cima di una collina.

Oppure imboccando l’antica Via Francigena a Terenzo, tra le tappe di Fornovo di Taro e di Cassio verso Berceto, raggiungendo la cima del Monte della Croce per poi scendere verso l’abitato di Càsola, caratteristico paese formato da più nuclei abitativi.

Ogni località di Càsola ha il proprio nome: Lùghero, Puilio, La Villa e, nello specifico, Il Castello.

Da lontano è possibile immaginare la conformazione storica delle mura dell’antico castello, ora scomparso, guardando il perimetro della collocazione delle case del borgo. Il maniero fu edificato a difesa della val Baganza in epoca medievale – intorno al 1100 – ma sul lato opposto rispetto al castello di Ravarano.

E’ possibile immaginarsi il perimetro delle mura dell’antico castello sulla base della distribuzione delle case, prova tangibile delle antiche origini del paese. Il castello cadde in declino e fu abbandonato dopo il 1360 finché, alla fine, non se ne persero definitivamente le tracce.

Sul sedime dell’edificio principale, intorno al 1500, è stata edificata la Chiesa di Sant’Apollinare, sulla sommità della costa è tuttora visibile il “segno” delle mura perimetrali della torre di avvistamento. Testimonianza ufficiale dell’esistenza di questo castello è reperibile nella “pianta della città di Parma e suo territorio con parte di Borghigiano e Reggiano disegnata dopo il 1460”, dalla quale si deduce dovesse trattarsi, più che di un vero e proprio maniero, di un intero villaggio fortificato. La Chiesa di Sant’Apollinare fu consacrata l’11 agosto 1577 e fu costruita dopo che l’originaria “Chiesa del Monte”, edificata presso l’antica Strada di Monte Bardone e posta sotto la giurisdizione della Pieve di Bardone, divenne inagibile. Resti di questa antica costruzione vennero rinvenuti nel 1964 durante i lavori di costruzione per l’acquedotto.

Il campanile a lato della Chiesa fu eretto nel 1934 e i merli sulla cima avevano l’obiettivo di ricordare l’antico castello. L’interno, a pianta quadrata, è arricchito da due cappelle laterali e gli arredi lignei ivi contenuti sono perlopiù testimonianza di artigianato locale settecentesco. Dietro la Chiesa era presente un piccola cappella dedicata a San Rocco risalente ai primi decenni del Seicento e oggi distrutta.

Sant’Apollinare è vissuto ai tempi dell’Impero Bizantino di Occidente (II-III sec.d.C.), Apollinare fu protovescovo di Ravenna e primo evangelizzatore della regione e morì da martire proprio il 23 luglio. Il suo nome deriva dal latino e significa “Sacro ad Apollo”. Nell’iconografia è raffigurato con la palma o con il Bastone Pastorale, suoi emblemi. E’ il Patrono, oltre che di Casola, anche di Ravenna e dell’intera Emilia-Romagna. La festa di Sant’Apollinare si festeggia abitualmente la prima domenica dopo il 23 luglio ed è occasione di grande festa: da anni ormai dopo la Santa Messa si svolge la tradizionale sagra per le strade del paese.

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